UNICREDIT, la banca delle truffe,associata a delinquenti per fini di lucro personale, chiamata a risarcire danni ai Sigg.ri Bolici per € 1.491.814.086,43

18 Maggio 2020 Off Di Paolo Bolici

Unicredit, in persona dei dirigenti, praticava, per decine di anni, usura ed anatocismo, rilevata da perizie CTP e CTU , per decine di milioni di euro, alle aziende facenti capo a Paolo Bolici non solo, induceva il Sig. Paolo Bolici ad investire somme ingenti su progetti internazionali, attestando la propria disponibilità a sostenere l’iniziative avviate. Tale condizione ha comportato per il Gruppo Bolici un esborso di denaro per somme ingenti, centinaia di milioni di euro, altresì la banca, chiamata a supportare gli investimenti, come da sua richiesta “Apporto di mezzi propri per il 30% dell’intero business da finanziare ” considerato l’avvio dei cantieri ed i contratti finalizzati con gli operatori destinatari dei beni immobili in costruzione , segnalava, senza verifica del proprio vantato credito, l’impresa familiare ditta Paolo Bolici alla Centrale Rischi della Banca d’Italia , per sconfinamento, spostando su di un conto corrente affidato , senza revoca e comunicazione alla parte, una somma di denaro dal conto anticipi allo scoperto di conto. Si precisa che l’anticipo era su di un contratto ceduto e nell’ambito dell’affidamento non solo l’impresa familiare ditta Paolo Bolici era a credito verso la Unicredit oltre l’illegalità della procedura effettuata.La banca era stata messa a conoscenza della predelibera della BEI per 50 milioni di euro, in favore di Paolo Bolici, per sostenere l’investimento in Podgorica-Montenegro- progetto finalizzato alla costruzione di un complesso turistico alberghiero, utilizzatore gruppo alberghiero Marriott. La illecita segnalazione alla centrale rischi della banca d’Italia, da parte di Unicredit, ha comportato il blocco dell’operatività su tutti gli istituti di credito referenti il gruppo Bolici, la revoca della predelibera BEI, l’impossibilità a smobilizzare crediti, a rilasciare fideiussioni per nuove commesse e causato i mancati incassi di crediti su fatture emesse per lavori già eseguiti pari a circa quarantamilioni di euro, visto che i clienti , considerato la momentanea difficoltà economica che si erano venute a trovare le società facenti capo a Paolo Bolici , non hanno onorato il dovuto.L’impresa familiare ditta Paolo Bolici ed aziende controllate sono state costrette, dal ceto bancario referente, su promessa di nuova finanza, al ricorso per il risanamento del debito, L.67 L.F..In effetti la proposta delle banche è risultata un atto estorsivo per appropriarsi dell’ingente capitale del gruppo Bolici e, rivelatosi il piano delittuoso premeditato, i Sigg.ri Bolici hanno interrotto la trattazione e depositato il ricorso per concordato preventivo presso il Tribunale di Velletri. Le banche, Unicredit, BNL, MPS, Banca Intesa, BPER, Banca Sella, considerato gli ingenti danni provocati illecitamente, al gruppo Bolici, che in giudizio sarebbero state soccombenti, si sono associate per delinquere , accordandosi con Commissari Giudiziali, in persona dell’avv. Renato Negroni e dott. Umile Sebastiano Iacovino e Giudice Delegato del Tribunale di Velletri, dott. Antonino La Malfa, attualmente presidente del Tribunale di Roma Sezione Fallimentare che, redigevano relazione falsa, per ammettere all’adunanza dei creditori le banche con valore di credito inesistente, al fine del voto per l’omologa del concordato e consentire al Giudice Delegato, Antonino La Malfa, colluso, di decretare il fallimento della impresa familiare ditta Paolo Bolici e società controllate, per togliere l’ingente capitale ai sigg.ri Bolici , spartirne i proventi con vendite a prezzi irrisori verso compiacenti e togliere la capacità processuale al sig. Paolo Bolici al fine di evitare eventuali processi risarcitori. Vieppiù, la Procura della Repubblica di Latina, in persona dei PM procedenti, hanno omesso la verifica, nonostante le continue denunce, delle somme indebite, complessivamente per circa settanta milioni di euro da ricapitalizzare, vantate dal ceto bancario referente , sia ante che durante il periodo concorsuale ed archiviato i procedimenti salvo avverso Banca Sella e Unicredit (solo parte ). La Procura della Repubblica di Velletri , in persona dei PM procedenti, hanno archiviato tutti i procedimenti avverso i professionisti nominati nelle procedure concorsuali nonostante l’evidenza dei reati , avendo redatto relazioni ed asseverazioni false.L’intervento della Vigilanza della banca d’Italia ha costretto a rettificare le somme indebite vantate dalle banche ed azzerare i vantati crediti. Per non incrementare quanto sopra esposto, in sintesi si rileva che la procedura concorsuale ha fatto emergere continui reati commessi dal Tribunale di Velletri Sezione Fallimentare, in persona del Giudice Delegato, in persona della dott.ssa Raffaella Calvanese, unita a curatori, avv. Maria Virginia Perazzoli, liquidatori, Sandro Bravi e Pietro Marcantoni, commissari giudiziali, attestatori , avvocati di parte, società di comodo nominate per le vendite verso compiacenti a prezzi irrisori, ed altri senza scrupoli , assetati di lucro personale che hanno depauperato il capitale, valutato centinaia di milioni di euro. In conclusione il fallimento delle società del gruppo Bolici è stato decretato su somme indebite e tutta la macchina della Giustizia interessata alla vicenda ha coperto l’illecito anzichè tutelare gli interessi collettivi.