Inside srl, in corso l’annullamento del concordato preventivo omologato
La Inside srl, azienda leader internazionale nel contract chiavi in mano, controllata dalla famiglia Bolici, è stata vittima di azioni delittuose messe in atto dal ceto bancario referente, Unicredit, MPS,BNL,BPER, Banca Intesa, che illecitamente ne hanno provocato la crisi finanziaria per appropriarsi dell’ingente capitale della società, vantando somme indebite per decine di milioni di euro, somme di seguito stornate per intervento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina e della Vigilanza della Banca d’Italia. La società è stata costretta, per quanto esposto in premessa, al ricorso per concordato preventivo. Il Tribunale di Velletri, in persona del Giudice Delegato dott. Antonino La Malfa e dei Commissari Giudiziali, avv. Andrea Azzaro e dott. Marco Coculo, responsabili di gravi reati compreso false relazioni, decretavano il concordato preventivo omologato illegittimamente liquidatorio anzichè in continuità aziendale, come da ricorso depositato, per fini di lucro personale. I Liquidatori nominati, avv. Sandro Bravi e rag. Pietro Marcantoni, collusi con gli organi della procedura e con la soc. Giovecar srl , di seguito Auction Industrial srl, nominati per la stima dei beni mobili, società che acquistavano direttamente i macchinari della Inside srl, in pieno conflitto d’interessi, a prezzi irrisori, per spartirne tutti i proventi con l’associazione a delinquere precostituita, circa venti milioni di euro di valore commerciale dei macchinari, sono stati acquistati illecitamente per 300,000,00 euro. Una truffa messa in atto dai soprannominati, in danno della Inside srl e dei legittimi partecipi alle quote sociali. Quanto sopra mette in evidenza come il Tribunale di Velletri Sezione Fallimentare, in persona dei preposti, nel caso di specie, ditta Paolo Bolici ed aziende controllate, abbia premeditato la dichiarativa di fallimento delle aziende per appropriarsi illecitamente dell’ingente capitale, per fini di lucro personale, tali azioni delittuose hanno comportato la perdita dal lavoro per centinaia di dipendenti e danni periziati oltre un miliardo di euro.